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La notte stellata sul Rodano di Van Gogh | Analisi dell'opera 3 года назад


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La notte stellata sul Rodano di Van Gogh | Analisi dell'opera

Vuoi supportare il progetto offrendomi un caffè? Clicca qui: https://ko-fi.com/1000quadri Notte stellata sul Rodano, Vincent Van Gogh. Siamo di fronte ad un abbraccio, l’abbraccio che Van Gogh tributa al paesaggio che gli si presenta davanti agli occhi una sera di settembre del 1888 sulle rive del Rodano ad Arles in Provenza. Un abbraccio che avvolge l’universo intero, quello degli uomini, i suoi concittadini che presto favoriranno, non riuscendo a comprenderlo, il suo internamento presso un manicomio e quello di un cielo colmo di stelle, quelle stelle che come il pittore scrisse, lo facevano tanto sognare al punto che avrebbe voluto visitarle. Ed in fondo è così, con questo dipinto Vincent è come se ricomprendesse in un unico grande respiro tutti gli abitanti della sua città e tutte le stelle del firmamento. Il suo cuore, il suo sentire, la sua anima erano così grandi da travalicarne il corpo, il cavalletto, quella stessa coppia di paesani che si trova per caso sul lungofiume davanti a lui, così grande da incontrare lo spazio infinito, la costellazione dell’Orsa Maggiore con le stelle brillanti che riconosciamo nel Grande Carro e ancora altre, milioni e milioni di gemme luminose disperse nel cielo e palpitanti di vita. Il grande impatto luministico nel quadro deriva soprattutto dai lampioni a gas posti sulla riva del Rodano e dai loro spettacolari riflessi giallo oro sulle acque del fiume. Siamo di fronte ad un grande capolavoro che è una visione del mondo trasfigurata da un sentire umano così forte, unico e potente da farci sprofondare nel mistero e nell’incanto della bellezza e della vita. Vincent Van Gogh arrivò ad Arles in Provenza, nel febbraio del 1888 con un pensiero fisso: dipingere la notte. Il pittore olandese amava le stelle, amava la notte tanto che in una delle sue numerose lettere scrisse come la notte gli apparisse ancora più colorata del giorno. Il 29 settembre Vincent scrive al fratello Theo di avere realizzato finalmente la tanto attesa tela con un cielo stellato. Il pittore descrive il dipinto e sottolinea la differenza tra la rappresentazione delle lampade a gas gialle con i loro riflessi violenti oro rosso fino al bronzo verde e quella dell’orsa maggiore che brilla invece di un verde rosa molto più tenue. (Puoi trovare le lettere di Vincent al fratello qui: https://amzn.to/33nE5KH ) Per Van Gogh quindi esiste una contrapposizione netta tra la forza delle luci artificiali e quella più delicata delle stelle che, nelle sue lettere, aveva paragonato alle pietre preziose. Il dipinto può essere diviso e letto in tre parti. In primo piano notiamo un lembo di terra. Van Gogh aveva posizionato il cavalletto in un punto che oggi è stato cementificato. La posizione è rialzata di qualche metro rispetto alla superficie delle acque del Rodano. In primo piano a destra fa capolino invece una coppia, due arlesiani che si tengono a braccetto e stanno facendo due passi; sembrano improvvisamente alzare la testa: hanno scorto il pittore con il suo cavalletto. Il vestito della donna riporta l’unica macchia di rosso del dipinto. Già da questa zona del quadro possiamo notare la pennellata molto materica stesa da Van Gogh attraverso segmenti accostati di colore. Qui prevale l’alternanza di blu cobalto, i verdi e i marroni. La seconda parte del dipinto è quella occupata dalle acque del Rodano e dal profilo urbano. Assoluti protagonisti di questa zona sono i lampioni a gas. Van Gogh traccia con lunghe pennellate lineari il lungo fiume come una sorta di arco senza soluzione di continuità che passa da una parte all’altra del Rodano attraverso il ponte, con i lampioni posti su entrambe le sponde. I profili della città sono appena accennati e possiamo scorgere alcune chiese che svettano con i loro campanili. La superficie dell’acqua è resa con pennellate orizzontali soprattutto di blu di Prussia e tocchi di cobalto. I riflessi dei lampioni a gas con pennellate di giallo, arancio e verde. Il cielo stellato è la terza porzione del quadro ed è caratterizzata da pennellate molto larghe che paiono stese con particolare serenità da parte del pittore. Il cielo è dipinto con il blu cobalto nelle zone rischiarate dalle stelle, soprattutto le sette che compongono il grande carro. Secondo alcuni studi, la posizione delle stelle del Grande Carro che troviamo nel quadro corrisponderebbe proprio a quella di una notte compresa tra 20 e il 30 settembre 1888 intorno alle 22.30 coerentemente con quanto documentato nelle lettere del pittore. Questo ci conferma come Van Gogh pur perseguendo un’arte a forti tinte emotive partisse dal dato naturalistico oggettivo. Cosa pensi della Notte Stellata di Van Gogh? Scrivimelo nei commenti! Sei interessato ai libri d'arte? Iscriviti al nostro canale Telegram e ricevi ogni giorno un consiglio: https://t.me/libridarte Contattaci e seguici qui: Email: [email protected] Instagram:   / 1000quadri  

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