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L'impero delle luci di Magritte | Analisi dell'opera

Vuoi supportare il progetto offrendomi un caffè? Clicca qui: https://ko-fi.com/1000quadri L’impero delle luci di Magritte è a mio parere una delle opere più significative del XX secolo ed una delle più convincenti invenzioni di Magritte e del movimento surrealista. Questa potente immagine iconica che ci mostra un paesaggio avvolto dall’oscurità sotto un cielo diurno, è stata ripresa diverse volte dal pittore. Nel video, dopo una introduzione generale sull’arte di Magritte, analizzerò una delle versioni più conosciute del dipinto, quella conservata a Venezia. A seguire vi presenterò alcune opere che potrebbero avere influenzato Magritte nella realizzazione di questo capolavoro ed in chiusura altre versioni dell’Impero delle luci. Prima di addentrarci nell’analisi del quadro ritengo sia utile una breve introduzione all’arte di Magritte. Qui trovi uno dei migliori libri sul mercato riguardo Magritte: https://amzn.to/2UlJRrh Uno degli obiettivi dichiarati del pittore è quello di mostrarci il lato oscuro, nascosto, misterioso delle cose. Magritte ci invita ad andare oltre le apparenze. E come persegue questo obiettivo? Presentandoci dei paradossi percettivi e concettuali, accostando nello stesso quadro aspetti della realtà tra loro incongruenti che ci spiazzano e che mandano in cortocircuito la nostra decodifica dei dati. Soprattutto nella fase matura della sua carriera, quindi nel secondo dopoguerra, Magritte utilizza una tecnica realistica, molto oggettiva, lineare, quasi fredda e vicino all’illustrazione, che ha il merito di rendere più plausibile l’inganno. Noi riconosciamo nelle sue opere degli oggetti o dei paesaggi molto verosimili. Riconosciamo una casa, un albero, una finestra, una pipa per citare una delle sue opere più celebri, perché sono dipinte con grande realismo e si avvicinano al prototipo che noi abbiamo in mente. Se Magritte dipinge un albero lo fa avvicinandosi all’idea più comune possibile che uno spettatore occidentale possa avere di un albero. Ma proprio nel momento in cui riconosciamo la verosimiglianza di quanto rappresentato nel quadro per come lo conosciamo effettivamente nella realtà, scatta la trappola che Magritte ci tende attraverso accostamenti paradossali. Proviamo ad osservare I'impero delle luci di Magritte. Noi vi riconosciamo una casa, le sue finestre illuminate, un lampione, degli alberi, un cielo azzurro con delle nuvole bianche. E’ tutto molto credibile. Ma ad un certo punto sentiamo che qualcosa non torna perché la parte inferiore del quadro è ambientata di sera o addirittura di notte, quella superiore di giorno. Se isoliamo le due parti del dipinto questo è ancora più palese. La parte inferiore del quadro è uno scorcio con una villetta. E’ sera, il lampione elettrico è acceso e da due finestre sulla sinistra filtra la luce che proviene dagli interni. Altre finestre sono invece chiuse. . Sul prato davanti alla casa è posto un grande masso. Siamo davanti ad una rappresentazione che ci mostra una tranquilla serata durante la quale la vita scorre come sempre, senza sussulti. Se isoliamo invece la parte superiore del quadro, osserviamo la bella luce in pieno giorno di un cielo azzurro attraversato da alcune nuvole. Delle nuvole bianche molto comuni che Magritte inserisce per rassicurarci del fatto che è una normale giornata di bel tempo con qualche nuvola di passaggio. Torniamo ad una visione di insieme del quadro. La casa è circondata da alcuni alberi. Uno di questi svetta con la sua sagoma scura in controluce e sale verso il cielo. Vediamo quindi come Magritte porti un elemento di oscurità nella parte superiore del quadro. Allo stesso tempo Magritte attraverso il lampione e le finestre aperte della casa, ha portato la luce nella parte inferiore. Ci troviamo quindi di fronte ad un dipinto che racchiude in sé gli opposti, il giorno e la notte, la luce e l’oscurità che da una parte convivono e dall’altra si compenetrano. Il momento di passaggio tra “giorno e notte” o “notte e giorno” che secondo i ritmi naturali è dilatato nei minuti del crepuscolo oppure dell’aurora, che hanno durata breve ma comunque significativa, nel quadro invece scompare. Nell’unico istante fissato e dipinto da Magritte gli opposti, giorno e notte semplicemente convivono, coesistono. La forza del dipinto sta a mio parere proprio in questa visione totale. Magritte ci mostra quello che nessuna esperienza del reale potrà mai mostrarci. Piuttosto si avvicina al mondo onirico dove le leggi naturali e della fisica vengono sconvolti e possiamo sperimentare le associazioni apparentemente più assurde. Fammi sapere cosa pensi dell'impero delle luci di Magritte e del pittore stesso con un commento! Sei interessato ai libri d'arte? Iscriviti al nostro canale Telegram e ricevi ogni giorno un consiglio: https://t.me/libridarte Contattaci e seguici qui: Email: [email protected] Instagram:   / 1000quadri   Facebook:   / 1000quadri  

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