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San Miniato - Borgo Medievale - Pisa - 4K - Walking and Fly tour (2024) 2 недели назад


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San Miniato - Borgo Medievale - Pisa - 4K - Walking and Fly tour (2024)

Riprese e montaggio a cura di Luca Melai Le prime notizie sull'attuale centro di San Miniato risalgono al 783, quando un gruppo di sedici longobardi fondò una chiesetta intitolata a San Miniato, in loco Quarto, sotto la giurisdizione del vescovo di Lucca. L'imperatore Ottone I fortificò il borgo e lo dotò di mura. Nell'XI secolo la cittadina fu sede di tribunale, di vicariato e aveva anche un centro per la riscossione dei tributi per il Sacro Romano Impero. La posizione centrale ed equidistante dai maggiori centri abitati (le città vere e proprie) toscani del periodo fece sì che gli imperatori tedeschi prediligessero San Miniato come centro di potere e di controllo di tutta la Toscana. Da qui probabilmente l'appellativo che si accompagnava al nome del paese ovvero ‘'al tedesco'’ che rimarrà anche nei secoli successivi. Nel 1172 soggiornò a nella cittadina come vicario imperiale Cristiano di Magonza, nobile, arcivescovo cattolico e diplomatico tedesco al servizio dell'imperatore Federico I Barbarossa, e lo stesso imperatore fu a San Miniato nel 1178 e nel 1185. Sempre nel XII secolo venne edificata la Torre di Matilde, così denominata dalla leggenda secondo cui Matilde di Canossa era nata nell'attiguo Palazzo dei Vicari. In seguito la torre fu utilizzata come campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio. Una bolla del 1195 di papa Celestino II menziona ben 8 chiese all'interno dell'abitato. Sussistendo una forte influenza sveva nella cittadina, lo sviluppo comunale fu contrastato. Nel borgo di San Genesio, nella pianura sottostante, nel 1138 si riunirono i consoli di Lucca, Pisa, Siena e Firenze per un convegno antimperiale, mentre, sempre nello stesso luogo, nel 1160 le città toscane giurarono fedeltà all'imperatore. Approfittando della crisi dell'impero nel 1172 i sanminiatesi cercarono aiuto in Pisa e Firenze, giurando loro fedeltà in cambio dell'aiuto necessario che avrebbe consentito l'autonomia dall'impero; come ritorsione a ciò Cristiano di Magonza ordinò l'incendio della cittadina. Tale incendio non bloccò i sanminiatesi nei loro intenti autonomistici, ma li ritardò fino al 1197, quando è certa la presenza di una magistratura comunale. Il 13 settembre di quell'anno a San Genesio, nella chiesa di San Cristoforo, si riunirono i rappresentanti dei comuni toscani e dei rappresentanti del papa, sotto la protezione di Innocenzo III, per la creazione della Lega Guelfa, conosciuta per l'appunto come "lega di San Genesio". Alla riunione parteciparono anche i due consoli del comune di San Miniato, tali Senzanome e Vacaio. L'importanza strategica di San Miniato fece sì che l'impero non potesse concepire l'autonomia della cittadina, e fu così che già nel 1209 l'imperatore Ottone IV in visita a San Miniato la riaffermò come sede d'amministrazione di tutta la Toscana. La presenza dell'Imperatore Federico II a San Miniato rappresenta uno degli apici storici della cittadina. Nel 1217 concesse ai sanminiatesi in perpetuum la proprietà del borgo di San Genesio; nel 1220 è documentata la presenza di Corrado da Spira cancelliere dell'imperatore, per sovraintendere ai lavori della rocca che nei secoli porterà il suo nome, ultimata nel 1223; nel 1236 concesse un terzo dei frutti racimolati nelle “alluvioni dell'Arno”. Lo stesso imperatore in più occasioni è ospite della cittadina: nel 1226, nel 1232 e nel 1240, quando decise di istituire una prigione presso il cassero. Non supportata da documenti storici è la morte di Pier della Vigna nel 1249 proprio presso detta struttura. Pur godendo di ottimi rapporti con Federico II la cittadina aspirava ancora a divenire libero comune; in quegli anni San Miniato poté costituire un proprio contado: Montebicchieri, San Genesio, Castelfalfi, Tonda, Camporena e Vignale, che giurarono fedeltà alla cittadina. Contestualmente iniziarono i casati che nei secoli caratterizzeranno e detteranno gli indirizzi politici della cittadina: i Bonaparte, i Ciccioni, i Malpigli, i Borromei, i Mangiadori, i Collegali e i Bonincontri. Appartengono a questo periodo anche personaggi che daranno lustro a San Miniato: Borromeo Borromei (uno dei primi seguaci di San Francesco); Beato Bonincontro, che fondò in Francia il convento di Charteroux; Malpiero Malpigli, che fu podestà a Padova (1219) e a Siena (1227); si ricordi infine Giovanni Mangiadori, che nel 1251 fu vescovo di Firenze. Nel 1227 e nel 1232, per giungere a una maggiore autonomia dall'impero, i sanminiatesi strinsero alleanze con Firenze, allora molto vicina al Papa e quindi guelfa. Velleità di autonomia che Federico II annullò con una sua discesa nel 1240 nella quale seminò devastazione nella cittadina. È da menzionare in questo periodo anche la distruzione di San Genesio che pur essendo molto vicino a San Miniato era stata in passato una rivale di San Miniato all'egemonia nel territorio.

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