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Campane di Perugia - San Costanzo

La chiesa di San Costanzo, elevata alla dignità di "basilica minore" da Benedetto XVI nel 2008, sorge ai limiti del centro storico di Perugia, subito fuori dalla porta omonima che si apre alla fine di Borgo XX Giugno; dedicata ad uno dei compatroni del capoluogo umbro, fu eretta sul luogo in cui il santo fu sepolto in un mausoleo dopo il martirio. La costruzione, considerata una delle cosidette "leonine" perché ristrutturate per impulso di Leone XIII e caratterizzate dagli elementi in cotto, fu interamente rifatta nel 1899 in stile neoromanico su disegno dell'architetto Guglielmo Calderini. La torre campanaria ha un suo stile in parte attribuibile al gusto del tempo non facilmente decifrabile; è posta a metà della parete del muro di destra della chiesa, ha forma quadrata, alta una ventina di metri e finisce in cima a forma di piramide. Ha tre campane: la maggiore venne fusa dai fratelli Vallino di Bra e dagli stessi donata a Papa Leone XIII; fu benedetta in Vaticano nel 1888 e da questi donata a sua volta alla chiesa di S. Costanzo. Tale fonderia, attiva nell''800, rimase poco conosciuta; i rari bronzi sono più frequenti tra il territorio torinese e la Svizzera. Le spese delle altre due, fuse nella fonderia di Raffaele Magni di Lucca, fu sostenuta dalla Confraternita del SS. Sacramento; furono benedette nel 1889 (nello stesso anno la stessa fonderia fuse la campana maggiore della chiesa del Serraglio in Corciano [   • Campane di Corciano (PG) - Santuario ...  ]). Umberto Cerbini fu l'ultimo campanaro di S. Costanzo. Il castello campanario venne elettrificato nel 1981 e il Rinterzo meccanico venne composto da un anziano padre della vicina abbazia di San Pietro.