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Agnosis Collection - Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini

Cosa si prova quando gli oggetti non hanno più senso? Guarda il video e scopri cosa abbiamo realizzato per la giornata mondiale dell’Alzheimer. #AgnosisCollection #DonaleUnSenso Non sapere più cosa sia o a cosa serva un oggetto, anche dei più semplici e comuni, come un orologio, un libro, una posata. Una condizione che riguarda migliaia di persone e che in medicina ha un nome chiaro: "agnosia", uno dei disturbi dovuti all'insorgenza dell'Alzheimer, una malattia neurodegenerativa tra le più diffuse al mondo e per la quale al momento non esistono cure risolutive. L'European Brain Research Institute "Rita Levi-Montalcini", in collaborazione con l'agenzia di comunicazione SuperHumans, ha deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica sul disorientamento cognitivo-comportamentale che investe in maniera così importante i malati. Come? Raccontando da un latol'agnosia vera e propria dei pazienti, dall'altro facendo sperimentare alle persone comuni cosa si prova ad avere in mano un oggetto indecifrabile e che non ha più senso, facendo così vivere in prima persona l'esperienza dell'agnosia. Da questa idea prende vita "Agnosis Collection", una raccolta di oggetti apparentementi familiari ma senza senso realizzati con stampanti 3D e dai nomi più disparati, inseriti tra le corsiedi un supermercato come se fossero comuni oggetti in vendita, per spiazzare, creare consapevolezza e rendere ancora più efficace la campagna di sensibilizzazione, realizzata in occasione della Giornata mondiale dell'Alzheimer: ecco a voi Gidello, Luvetto e Bralino. Un video realizzato da European Brain Research Institute "Rita Levi-Montalcini" e SuperHumans