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Nel territorio comunale di Campi Bisenzio, provincia di Firenze, la storia degli insediamenti umani parte da molto lontano. Infatti, il sito archeologico di Gonfienti ha riportato alla luce oggetti preistorici ed etruschi. La storia locale è continuata anche con l'Antica Roma in quanto la zona di Campi rientrava nel territorio di Florentia la cui campagna era suddivisa in un reticolato di campi che venivano concessi ai veterani dell'esercito romano. Nel medioevo gran parte del territorio ritornò paludoso e le case si aggregarono intorno alla pieve di Santo Stefano, di origine molto antica, e altri villaggi sparsi. Campi Bisenzio divenne quindi un villaggio fortificato, un castello per dirla nella terminologia dell'epoca, con mura e porte, e dalla forma pressoché quadrata. Prima dell'anno 1000 il castello fu infeudato dall'imperatore Ottone I alla potente famiglia vassalla dei Mazzinghi. I Mazzinghi vi faranno costruire una rocca fuori dall'abitato, presso il ponte sul Bisenzio. Col passare dei secoli questa famiglia graviterà sempre più intorno a Firenze. Secondo la tradizione fu proprio nella residenza dei Mazzinghi a Campi che avvenne nel 1215 la scintilla che comportò a Firenze una lunga stagione di guerre civili: durante un banchetto tenuto da Mazzingo di Tegrimi de' Mazzinghi, per festeggiare la sua nomina a cavaliere, avvenne una banale lite conviviale tra gli Amidei e i Buontelmonti che si concluse in una rissa tra le due fazioni. Iniziò così a Firenze la guerra tra Guelfi e Ghibellini. Campi Bisenzio poi passerà momenti drammatici dovuti da altri tipi di guerre che vide coinvolta Firenze contro vari nemici, sia nel '300, nel '400 e nel '500, fino alla definitiva presa di potere di Cosimo I de' Medici. Intanto i Mazzinghi, completamente inurbati a Firenze, avevano venduto i loro possedimenti di Campi che furono acquistati da altre famiglie fiorentine che fecero di questo luogo, ormai appacificato, meta di villeggiatura e centri di produzione agricola: come gli Strozzi che acquistarono la rocca presso il ponte e la trasformarono in una villa fattoria nelle forme che vediamo oggi, oppure i Rucellai che eressero una villa poco fuori dal perimetro delle vecchie mura, villa che poi verrà ristrutturata nel '700. Campi Bisenzio ha avuto poi, nell'ultimo secolo, una forte espansione urbanistica in seguito ad una esplosione industriale. Oggi pensando a Campi Bisenzio uno pensa ad una grande periferia tra Firenze e Prato, pensa all'inceneritore (che per fortuna non è più attivo), pensa all'autostrada che gli passa quasi sopra, oppure pensa alle fabbriche o al centro commerciale i Gigli, ma in realtà il suo centro conserva ancora angoli incantevoli: tratti delle mura cittadine, chiese, piazzette, la Rocca Strozzi presso il ponte, il lungo fiume del Bisenzio, l'antico palazzo del Podestà con gli stemmi, il teatro oggi dedicato al concittadino Carlo Monni, e palazzo Benini di fronte al teatro, oggi sede del municipio e che si è visto "spuntare" al di sopra una curiosa aula consiliare moderna dell'architetto Marco Dezzi Bardeschi. E poi musei con manufatti neolitici, etruschi, opere d'arte sacra medievale e rinascimentale, e opere moderne. Insomma, Campi Bisenzio merita di essere visitata.