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COME ANNULLARE UNA SENTENZA DI CONDANNA PENALE? 2 года назад


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COME ANNULLARE UNA SENTENZA DI CONDANNA PENALE?

Scopri il mio corso cliccando qui sotto https://penalistisidiventa.it Come annullare una sentenza di condanna? Ne parliamo in questo video! Ciao sono Francesco D’Andria e sono un avvocato penalista. Di fronte ad una sentenza di condanna molti mi chiedono: “avvocato come annulliamo una sentenza di condanna?” Per inciso, una sentenza di condanna può voler dire casi meno gravi una macchia sul tuo certificato penale con conseguenze sul tuo lavoro e sulla tua vita; nei casi più gravi vuol dire carcere. Quindi, come faccio a porre rimedio ad una sentenza di condanna? La soluzione sta nell’impugnare la sentenza di primo grado di fonte al Giudice superiore. È come se fosse una rivincita e avrai la possibilità di mettere in discussione quello che ha deciso il Primo Giudice. Attenzione: appellare una sentenza non significa fare un secondo processo dove verranno ascoltati nuovamente tutti i testimoni ma significa criticare, ad esempio, la logicità della sentenza scritta dal primo Giudice e criticare la sua mancata valutazione delle prove a discarico (ossia quelle prove in favore della difesa). Insomma la sentenza deve essere logica, non giusta. Quando impugno una sentenza, ogni qual volta mi rivolgo alla Corte, non chiedo una sentenza giusta ma una sentenza logica. E sapete perché? Perché il concetto di giusto è opinabile, diverso invece quello di logica che dovrebbe avere delle basi condivise. Facciamo un esempio. Vedi, quello che è giusto per me magari non lo è per te. Esempio: per noi occidentali l’ostentazione del corpo di una donna è un qualcosa di giusto perché si manifesta un concetto di bellezza; per gli appartenenti alla cultura e religione islamica l’ostentazione del corpo non è una cosa giusta perché è una mortificazione del corpo e quindi deturpa il concetto di bellezza. E allora noi non possiamo contestare ciò che è giusto e ciò che non lo è, ma possiamo contestare ciò che è logico e ciò che non lo è. Il Giudice, nel nostro ordinamento, deve motivare la sentenza per dimostrare che la sua sentenza è frutto di logica e non di arbitrio. Dunque se le prove che portano alla condanna siano state interpretate in modo logico e secondo la comune esperienza. Se così non è allora la sentenza deve essere riformata. Facciamo un esempio in punto di logica. Un mio assistito veniva condannato a cinque anni di carcere perché accusato dalla sua dipendente di violenza sessuale. Il tema del processo è stato: perché la presunta persona offesa non ha reagito? Perché non si è opposta alla violenza? Perché non ha gridato richiamando l’attenzione dei dipendenti dell’azienda o durante il rapporto o dopo il rapporto? Sono domande logiche. Ma la sentenza in questione diventa ancora più illogica quando La presunta persona offesa a processo afferma che, durante il rapporto, si era sentita “bloccata” e non aveva reagito al rapporto sessuale. Eppure però in quel mentre lei aveva masturbato l’imputato mentre quest’ultimo la penetrava digitalmente. Quindi: nessun atto di forza fisica. Attenzione la presunta persona offesa usa questo verbo al participio passato: “bloccata”. Bloccata per cosa? Un momento però: il processo non ha dimostrato perché la signora si è bloccata. Una persona può sentirsi bloccata per paura; ad esempio sotto minaccia. l mio cliente l’ha minacciata con la pistola alla tempia? Con un coltello? Oppure minacciata di perdere il lavoro? Nulla di tutto questo. Non c’è stata nessuna minaccia. La signora dice bloccata, ma la domanda è: bloccata da cosa? Ecco su questo punto l’istruttoria dibattimentale non ha provato quale sia stata la causa del blocco della persona offesa e il Giudice, nonostante questo, ha condannato credendo alla parola della presunta persona offesa. Ergo, la sentenza è illogica perché un blocco non motivato da nulla (quindi per paura) esce fuori dalla comune esperienza. Ma dirò di più. La mancata considerazione delle prove a favore della difesa. Il processo ha dimostrato che la signora da tempo si appartava con il signore, che tutti sapevano di una relazione clandestina, e che alcuni avevano visto anche la coppia rifugiarsi in uno sgabuzzino. Ebbene, voi capite che nella sentenza si annida un’illogicità enorme perché, da un lato, non si spiega cosa abbia bloccato la donna e dall’altro lato non si prendono in esame delle prove a discarico consistenti in una relazione tra i due. Ecco perché la sentenza è illogica e merita di essere impugnata e di cadere come fosse una casa costruita sulla sabbia e non sulla roccia. Se vuoi espormi il tuo caso giudiziario contattami qui http://www.avvocatofrancescodandria.it/ #AvvocatoPenalista #AvvocatoFrancescoDAndria #ProcessoPenale ===================================================== Iscriviti al mio canale qui https://www.youtube.com/user/MsDandri... Visita il mio sito qui http://www.avvocatofrancescodandria.it Seguimi anche su Instagram   / studiolegale_dandria  

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