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Ciao a tutti e bentornati, Oggi parliamo di algoritmi. Gli algoritmi, possono riconoscere volti ma anche comportamenti, possono riconoscere stati d’animo ma anche indurli, possono prevedere ciò che vogliamo o addirittura manipolare le nostre scelte… fantascienza? no! Partiamo dall’ABC - Cos’è un algoritmo? In generale, possiamo dire che l’algoritmo è una forma di riorganizzazione degli innumerevoli dati grezzi che ciascuno di noi produce, per esempio, quando fa acquisti, quando si sposta, quando interagisce attraverso i social network. A partire dalle gigantesche masse di dati – i big data – l’algoritmo opera una serie di calcoli ultrarapidi, che organizzano gerarchicamente le informazioni raccolte. È un algoritmo a “decidere” quali post fare comparire nelle nostre news di Facebook ed è sempre un algoritmo che, sulla base dei nostri clic precedenti, stabilisce quale pubblicità proporci prima di un video su youtube, ma questo forse lo sapevate già. Il problema vero, è che tutte queste informazioni, se interpretate correttamente, consentono di codificare la realtà e già oggi, infatti, gli algoritmi controllano parte delle nostre vite, le influenzano, le determinano, condizionando le nostre scelte. Cerchiamo allora di capire come funzionano questi algoritmi, senza entrare troppo in dettaglio, li distingueremo semplicemente in quattro grandi categorie: algoritmi sulla popolarità, misura l’audience dei siti semplicemente contando i clic dei visitatori. algoritmi sull’autorevolezza, più un sito è linkato da un altro sito, più esso è considerato autorevole. algoritmi sulla reputazione e il numero di like - misurandosi con l'e-reputation. algoritmi sui sistemi di misura predittivi, consentono di suggerire nuovi prodotti sulla base delle nostre scelte passate. Ciascuna di queste famiglie presenta vantaggi e svantaggi, ma quello che è importante capire, aldilà della classificazione, è che gli algoritmi stanno acquisendo un peso enorme sulle nostre vite, a partire dal fatto che sono essi a regolare il nostro accesso all’informazione, sia essa di natura politica, commerciale o culturale. Prendiamo come esempio facebook e l’esperimento del 2012, è uno studio ormai vecchiotto, ma rende l’idea, soprattutto quando lo contestualizziamo. E’ stato condotto con l’Università della California e la Cornell, dove si definisce il cosiddetto “contagio emotivo“ nell’era dei social media. Sostanzialmente c’è stata una manipolazione dell’algoritmo delle News di Facebook, che determina quali contenuti ci vengono mostrati: vennero manipolati i contenuti delle bacheche di 689 mila persone inconsapevoli di quello che stava accadendo. Il risultato? “Le emozioni espresse dagli amici sui social network influenzano il nostro umore, Si possono indurre così le persone a provare le emozioni a loro insaputa”, scrivono gli autori... Ma è legale? ovviamente è legale, fa parte di quelle piccole clausole che troviamo sopra quel rassicurante pulsante blu con scritto ACCETTA Quindi, legale è legale, ma è anche etico? Viene da farsi qualche domanda anche perché (e qui contestualizziamo) questa ricerca di Facebook è stata in parte finanziata dall’esercito degli Stati Uniti, dove nel 2012 si andava a votare, ma dopotutto, è un aspetto davvero poco rilevante.... Questo studio non fa che fornire una dimostrazione pratica, concretissima, dell’influenza degli algoritmi sulle scelte e l’espressione umana, e non condizionano solo le emozioni e il comportamento umano, e quello che ne deriva, le nostre scelte...ma possono modificare intere economie e strategie di marketing, di questo, ne parleremo nei prossimi capitoli. Certo la tecnologia rende tutto più facile, e se non c’è altro modo, meglio la manipolazione all’emarginazione….ma credo che dobbiamo essere coscienti di questo fatto. La conclusione? Per avere una piena consapevolezza della realtà, per avere un effettivo controllo delle nostre scelte e per sfruttare appieno le opportunità che si sono aperte con la diffusione di internet, è fondamentale avere gli strumenti intellettuali adeguati per comprendere gli algoritmi e i sistemi su cui si fonda. Solo così potremo controllare la tecnologia invece di essere controllati da essa. Ci vediamo al prossimo video, parleremo di Neuromarketing, sapete cos’è? Ciao!