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Ep. 48: Asuka Ozumi - Dal Giappone a Torino: Un viaggio tra manga, cultura e accoglienza 1 месяц назад


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Ep. 48: Asuka Ozumi - Dal Giappone a Torino: Un viaggio tra manga, cultura e accoglienza

Asuka Ozumi, docente di lingua giapponese all'Università di Torino e traduttrice, offre uno sguardo unico sulla sua esperienza di vita a Torino e sul fenomeno dei manga in Italia. Arrivata nella città sabauda 19 anni fa, incinta e conoscendo poche persone, Ozumi ha dovuto affrontare le sfide dell'ambientamento in una nuova realtà. "I primi anni è stato difficile ambientarmi qui," racconta Ozumi, descrivendo il contrasto con la sua precedente esperienza di vita nel Sud Italia. "I miei primi due anni a Torino, con questo understatement sabaudo, sono stati quasi drammatici." La difficoltà di stabilire connessioni sociali in una città nota per la sua riservatezza è stata una delle prime sfide che ha dovuto affrontare. Tuttavia, Ozumi ha trovato un'inaspettata via d'uscita dalla solitudine attraverso internet e una comunità di appassionate di lavoro a maglia. "Quello che forse mi ha salvato in quegli anni è stata la rete," ricorda. Questo gruppo di donne è diventato la sua prima "bolla" sociale a Torino, dimostrando come interessi comuni possano superare le barriere culturali. La carriera di Ozumi si è evoluta parallelamente al suo adattamento alla vita torinese. Partendo dalla traduzione di manga per varie case editrici, è passata all'insegnamento della lingua giapponese e infine alla direzione editoriale di una casa editrice specializzata in fumetti giapponesi. Questo percorso professionale riflette la crescente popolarità dei manga in Italia e nel mondo. Ozumi offre un'analisi approfondita del successo globale dei manga, attribuendolo a diversi fattori. "Io penso che il successo globale dei manga dipenda innanzitutto dalla varietà," spiega. La vastità del mercato editoriale giapponese permette di trovare manga su praticamente qualsiasi argomento, rendendo il medium accessibile a un pubblico estremamente diversificato. Un altro aspetto chiave del successo dei manga, secondo Ozumi, è la loro attenzione al pubblico femminile fin dagli inizi, a differenza di altre tradizioni fumettistiche. Inoltre, i manga affrontano tematiche attuali come l'identità di genere e l'orientamento sessuale, riflettendo e anticipando tendenze sociali. La struttura narrativa dei manga, basata sulla serialità e su un ritmo studiato per mantenere alta l'attenzione del lettore, è un altro elemento che Ozumi identifica come cruciale per il loro successo. "È un po' come per le serie tv americane," osserva, "sono dei prodotti pensati anche proprio a livello professionale per tenere la soglia di attenzione sempre molto elevata." Nonostante la crescente digitalizzazione, Ozumi nota come il mercato italiano dei manga rimanga fortemente legato al prodotto fisico, in contrasto con la tendenza giapponese. "In un mondo che è sempre più digitale, l'editoria del manga in Italia è ancora molto ancorata al prodotto fisico, al prodotto cartaceo," osserva, attribuendo questo fenomeno a un mix di feticismo da collezionista e ostacoli burocratici nelle licenze digitali. Riflettendo sulle differenze culturali tra Torino e Tokyo, Ozumi trova sorprendenti similitudini nella difficoltà iniziale di stabilire connessioni sociali. Descrive una "barriera trasparente un po' iridescente" che caratterizza sia i torinesi che i giapponesi, una sorta di riservatezza iniziale che, una volta superata, lascia spazio a relazioni profonde. "Forse un po' i giapponesi ce l'hanno come i torinesi, non come gli italiani, come i torinesi," afferma, sottolineando come, in entrambe le culture, "una volta entrati nella bolla è casa." L'esperienza di Ozumi a Torino riflette una trasformazione graduale della città, che lei descrive come "meno respingente" col passare degli anni. La sua storia personale e professionale si intreccia con l'evoluzione di Torino come centro di studi giapponesi e hub per traduttori di manga, creando una nuova "bolla" culturale nella città. Attraverso il suo racconto, Ozumi dipinge un ritratto vivido di come culture apparentemente distanti possano fondersi, creando nuove opportunità e arricchendo il tessuto sociale di una città. La sua esperienza dimostra come la passione per la cultura, sia essa espressa attraverso i manga o altre forme, possa fungere da ponte tra mondi diversi, trasformando gradualmente anche le realtà più riservate in spazi di accoglienza e scambio culturale.

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