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Italia Agosto 2024 8 anni dal 1 месяц назад


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Italia Agosto 2024 8 anni dal

Tra l’agosto e l’ottobre 2016, la vita di molte persone tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo è stata sconvolta dal terremoto. Non è stata la prima volta e non sarà l’ultima. Quando la natura si palesa nelle sue forme più cruente, e pur tuttavia naturali anch’esse, mette in risalto la precarietà delle infrastrutture umane e la fragilità sulla quale si basano le nostre sicurezze, il nostro benessere e la nostra stessa vita . Ma quei medesimi drammatici fenomeni sono anche in grado di far affiorare la qualità umana fondante l’anima di ogni persona. Prima ancora di coloro che occupano ruoli amministratitivi e politici, imbrigliati in burocratici e speso incomprensibilmente astrusi meccanismi, la gente comune, i cittadini lavoratori, i soccorritori specializzati e volontari, gli imprenditori, gli amministratori di aziende, ritrovano, senza se e senza ma, le ragioni più profonde della propria umanità. In questo video abbiamo voluto raccontare questo senso straordinario di solidarietà, di partecipazione fattiva e curativa dei danni, delle ferite fisiche e di quelle dell’anima, che non viene abbastanza sottolineate dai mass-media e anzi, spesso ignorata. La riflessione che ne segue è molto significativa, poiché appare chiaro, e meraviglioso, come fuori dal sistema competitivo che ingenera rivalità, invidia sociale e un sottile e subdolo piacere per le disfatte altrui, specie quando queste determinano il proprio successo, fuori da questo agone infernale, dove il dio danaro mette tutti gli uni contro gli altri, l’uomo ritrova la sua naturale umanità. Recupera la cognizione, smarrita, che solo l’unione solidale, la sim-patia con i propri simili, il riconoscimento dello stato di Persona prima di quello dettato dal ceto sociale e di produttore/consumatore e la consapevolezza che tutti siamo, al dunque, viventi effimeri e che nessuno di noi si salva da solo. Fuori da tutto quello che è la vita frenetica quotidiana, volta al produrre e consumare in maniera costantemente crescente e insostenibile, l’uomo ritorna ad essere un portatore sano di umanità. Ci è piaciuto raccontare queste storie perché vivendo la vita come la si vive oggi, relegando il proprio sapere , il proprio sentire e il proprie essere ( o meglio il non essere) ai media di massa, tv in primis, ci si forma l’idea di un mondo cattivo, arrivista, invidioso, di una umanità smarrita nella paura dell’altro e protesa solo a costruire mura di pregiudizio e diffidenza dentro le quali proteggere la propria unica essenza costituita , ormai unicamente, dall’"avere", dal possesso, dal consumo di merci e affetti, dalla ormai decretata e meritocratica solitudine nella quale tutto può costituirsi come successo o decomporsi in sconfitta solo e attraverso il proprio unico merito, dove la società non è sistema col quale collaborare ma, obbligatoriamente, uno speudo-sistema da scalare, nel quale sfruttare o essere sfruttati, emergere o essere sommersi nel dispregio, con una imposizione di regole che spianano unicamente la via al consumo e al capitale. Questo è quello di cui l'incessante messaggio mediatico, unicamente volto a plasmare le nostre coscienza "consumo dunque sono" ci hanno convinto, ma ecco che, quando crollano le barriere di questa alienazione, l’uomo - umano, riscopre la propria fragilità, il senso unico e inalienabile della propria identità collettiva e, senza, indugio, senza aspettare regole o burocrazie, si allea fedelmente al suo simile e si schiera al suo fianco per le sole ragioni che fanno di ognuno di noi un essere portatore di umanità. Sentirete racconti di generosità eccezionale, storie sulle quali i grandi media non si soffermano, perché l’idea di una popolazione solidale, unità e capace di riconoscersi nella situazione altrui, è un contraltare che il sistema mal sopporta. Il sistema ci vuole disuniti, litigiosi, invidiosi, arrabbiati e convinti che solamente esso sia, non solo l’interlocutore affidabile, ma pur anche l’unico interlocutore esistente e credibile, al quale affidarci. Invece no, episodi come questo dimostrano che pur avendo scalfito di molto le nostre identità originarie, al fondo della coscienza delle popolazioni rimane l’essenza di una umanità che riconosce prima gli uomini e poi le ambizioni gli Stati. Ma, come dice l’amica Rita, tutta questa avversità esterna dovrebbe servirci a mettere alla prova la nostra capacità di ricongiungerci al nostro essere più autentico, non annullando ma includendo in noi, come complementarità, le alienazioni che ci appartengono e che dunque costituiscono il mondo, perché così facendo compiremmo una grande azione a favore della pace. Ci piace concludere così con questa visione di "volontà e rappresentazione". Non dimenticate di visitare quei luoghi con affetto e intrattenervi coi loro umanamente generosi e rinnovati abitanti!!! Grazie agli amici di Norcia Barbara & Leo - https://www.storyhunterstv.tv Iscriviti al canale!

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