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Apogee Duet 3 Limited Edition Bundle Ciao! In questo video voglio parlarti di questa super scheda della Apogee: la DUET 3 Limited Edition Bundle! Sono da sempre fan di APOGEE, iniziando da AD8000 a fine anni ’90 per poi passare a Rosetta e adesso questa Duet 3 LTD Bundle, insomma sono più di 25 anni che mi affido ad Apogee. Quindi vi parlerò della mia scheda Apogee Questa Limited edition è un bundle che include l’interfaccia e la docking station, ma include anche un codice per scaricare i plugin Pultec, ufficiali, gli originali in licenza e con la scritta “endorsed”, della storica azienda e anche il Clearmountain spaces, un fantastico plugin di reverb creato da Apogee in collaborazione con il grande sound engineer Bob Clearmountain che credo proprio non abbia bisogno di presentazioni, ma tra poco lo ascolteremo, Collegando saldamente l’interfaccia alla stazione fissa possiamo cablare con comodità gli input microfonici, input Instrument o line, gli output e l’uscita cuffie con un jack standard 1/4” stereo che quindi si aggiunge al mini jack cuffia presente sul frontale. Prima di questo bundle la Duet usciva con una piccola frusta di cavi chiamata Breakout cable, che io ho preferito avere comunque, per i motivi che tra poco spiegherò. Dentro alla confezione c’è anche il cavetto USB C con adattatore a USB3, può sembrare un dettaglio sciocco, ma a volte si acquistano prodotti che poi, una volta arrivati a casa, non riusciamo ad utilizzare per piccolezze come questa. Ho scelto questa scheda portatile perchè così è come se ne avessi due, lascio la docking station cablata in studio e quando mi sposto mi porto dietro solo il breakout cable e se voglio, invece di collegare al computer posso collegare il tutto a un iPad o all’iPhone. La Duet, con o senza Docking station, ha due connessioni USB C e così, mentre su una gli fornisco l’alimentazione, con l’altra vado al Tablet o allo SmartPhone. Posso quindi usare la scheda per registrare o per ascoltare con la qualità dei convertitori Apogee. Dal mega pomello, dovrei dire dal “big knob” ma mi piace chiamarlo pomello, si controllano i livelli di ingresso, uscita alle casse, volume cuffie, premendolo si passa da un parametro ad un altro, si illumina la scritta e ruotandolo si variano i valori di guadagno o livello. Una cosa importante da sapere è che con il software chiamato APOGEE CONTROL 2, sia su computer che su iPad o iPhone, possiamo avere tutto sotto controllo. Prima di iniziare è bene andare sul sito apogeedigital.com e registrare il prodotto, poi scaricare i software di gestione CONTROL 2, oltre ad utilizzare i vari codici per i plugin del bundle. Ora, dopo aver scaricato il software e aver collegato la scheda, possiamo vedere le possibilità offerte dal semplice software. Dal mixer di CONTROL 2 possiamo utilizzare il famoso preamplificatore Apogee che ci permette un totale controllo sui toni, compressione e ci permette di lavorare sulla distorsione armonica. In questo modo possiamo modellare il nostro suono al meglio, prima di registrarlo, avendo sulle tracce registrate il suono Apogee! Questo pannello di controllo è molto comodo, versatile e potente. Possiamo scegliere cosa monitorare dall’uscita di linea, che teoricamente collegheremo alle nostre casse, o dalle cuffie. Possiamo scegliere: Di monitorare i software: significa che abiliteremo le tracce sulla nostra DAW e le ascolteremo utilizzando il volume della traccia. Scelta che, in caso di sessioni corpose ci mette di fronte a tempi importanti di latenza. C’è chi non l’avverte, io non riesco a suonare con la latenza… un discorso che ho affrontato nel corso HORE HOME RECORDING dal punto di vista tecnico, parlando di buffer, latenza, tempi direttamente correlati alla frequenza di campionamento, potenza della CPU e tanto altro Possiamo poi monitorare direttamente le tracce in input, zero latenza ma ovviamente si presta ad un utilizzo live, visto che non monitoriamo i software La via di mezzo è MIXER che ci permette di ascoltare quello che entra dagli input e quello che esce dai software. Avremo quello che viene a volte chiamato “direct hardware playthrough”, avremo cura di mettere in mute la traccia che stiamo registrando, o abbassarne il volume, o abilitare su software come Pro Tools il “low latency monitoring” che fa tutto questo in automatico: mentre registriamo non abilita l’uscita ma quando riascoltiamo la riattiva Difficile fare capire la qualità di un prodotto da un video compresso trasmesso in streaming, ma ecco un esempio con la chitarra acustica, registrata usando EQ, COMP e DRIVE del ECS channel e poi in flat. _____ E adesso la sistemiamo con i Pultec e Clearmountain Spaces ___ Che dire? C’è tutto, la tengo cablata in studio, la stacco dalla docking station e la porto con me usando il cavo breakout. I plugin nel bundle sono qualcosa di stratosferico e Clearmountain’s spaces è una risorsa incredibile!