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Campitello, Rifugio Micheluzzi, Val Duron

16,6 chilometri con +690 metri di dislivello complessivo. Considerate le pessime previsioni meteo pomeridiane, abbandono l'idea di partire dall'alto tramite funivia e scelgo la Val Duron per l'ultima camminata di quest'anno in Val di Fassa. Posteggiata la macchina a Campitello di Fassa rinuncio immediatamente all'idea di usufruire della navetta che mi avrebbe portato al Rifugio Micheluzzi - Val Duron in pochissimo tempo. Io il Rifugio me lo voglio sudare! Quindi inizio a salire tramite la strada carrabile. All'altezza della Baita Fraines c'è la divisione: pedoni a sinistra, auto a destra. Finalmente il tragitto si trasforma in sentiero che sale sù ombreggiato dal bosco. Qualche rampetta che affronto in compagnia di una voce interna che mi martella con due semplici parole: skiwasser e strudel. Arrivato al Rifugio Micheluzzi esaudisco l'esosa richiesta della mia golosità (mai pagato così tanto l'accoppiata vincente). La Valle Duron è una bellissima conca pressoché pianeggiante. L'antica strada, del sale e del vino, che univa Campitello all'Alpe di Siusi. Una valle di pascoli e boschi, disseminata di baite in legno e attraversata dal ruscello Duron. Tantissima gente percorre questa valle, probabilmente ingolosita dalle navette che tolgono un bel po' di salita. Camminando per la Valle osservo cavalli che litigano tra di loro, vitelli che si coccolano e marmotte che si inseguono. Il tutto tra il Gruppo del Catinaccio (che arrivo quasi a toccarne la base) e il Sassopiatto. Non fidandomi delle nuvole che lentamente si stavano formando nel frattempo, decido di tornare indietro dopo aver toccato i 2000 metri di altitudine. Il ritorno è pressoché per la stessa strada dell'andata con l'aggiunta di una rinfrescante pioggerellina fine. #fitwalkingdienrico Val di Fassa Val Duron