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Wolseley Hornet and Riley Elf story

   / @autoemotodepoca6206   Quello sopra è il link del canale YouTube che contiene il video... Kliccaci su, e fatti un bel giro ! ! ! E se ti piacciono i video che contiene... Inscriviti, e abilita le notifiche per essere sempre aggiornato sui nuovi video in pubblicazione ! ! ! Video dedicato alla storia ed all'evoluzione della Wolseley Hornet e della Riley Elf, ossia le due versioni dotate di carrozzeria a tre volumi prodotte appunto dalle due piccole case automobilistiche inglesi Wolseley e Riley della popolare Morris Mini Minor/Austin Seven nel corso del decennio comprendente gli anni 60. Personalmente ritengo queste due versioni corredate del bagagliaio di tipo tradizionale della popolare vetturetta inglese, che divenne un'icona degli anni 60, comunque molto interessanti, anche se all'epoca esse all'atto pratico non riscossero particolari consensi. Esistono tuttavia anche alcune versioni della popolare vetturetta inglese molto meno conosciute, anzi, con ogni probabilità note solo ai fans più accesi del modello, e fra di esse si possono sicuramente menzionare quelle che vennero prodotte nel corso degli anni 60 da due piccole case automobilistiche, anch'esse inglesi, vale a dire la Wolseley e la Riley. Benchè fossero molto meno note al di fuori dei confini britannici rispetto alla Morris ed alla Austin, la Wolseley e la Riley, nonostante il fatto che il corso delle loro tormentate carriere produttive fosse stato segnato da svariati cambi di proprietà e conseguenti traversie varie, vantavano comunque una notevole storia, poichè entrambe, sin dai primi anni del 900 avevano sfornato una cospicua serie di modelli, alcuni dei quali avevano ottenuto anche un notevole successo, ed inoltre esse, a partire dagli albori degli anni 50, dopo la loro avvenuta acquisizione da parte del gruppo industriale BMC, si erano specializzate nella produzione di versioni meglio rifinite ed accessoriate di alcuni noti modelli di vettura prodotti da altre case costruttrici inglesi ad esso affigliate. Le versioni a tre volumi della popolare mini poste in produzione dalla Wolseley e dalla Riley, che erano molto simili tra di loro, erano state concepite principalmente con l'intento di soddisfare le esigenze della parte più tradizionalista della clientela dei marchi Morris e Austin, vale a dire quella che era rimasta maggiormente sconcertata non tanto dalla rivoluzionaria impostazione meccanica della Mini, quanto dall'innovativa configurazione della sua carrozzeria. La dirigenza del gruppo industriale BMC assegnò alla Wolseley la produzione di quella che si potrebbe definire come la versione "base" della Mini a tre volumi, vale a dire quella caratterizzata da un allestimento avente un impostazione più utilitaria, che venne battezzata con il nome di "Hornet", appellativo che tra l'altro era già stato utilizzato dalla stessa casa per identificare un modello di vettura che aveva prodotto nel corso degli anni 30. alla Riley la dirigenza del gruppo industriale BMC assegnò invece la produzione di quella che si potrebbe definire come la versione "de luxe", della Mini a tre volumi, dunque quella caratterizzata da un allestimento avente un'impostazione più lussuosa, che venne battezzata con il nome di "Elf", una denominazione che a differenza di quanto era accaduto con la Wolseley Hornet non era mai stata utilizzata su altri modelli prodotti in precedenza dalla stessa casa. Come potete notare, per quanto riguarda le carrozzerie della Wolseley Hornet e della Riley Elf una delle differenze principali rispetto a quella in dotazione alla versione normale della mini consisteva nell'adozione di una calandra completamente diversa da quella montata in origine, che inoltre era abbinata alla presenza di due "baffi" orizzontali contenenti all'interno del loro perimetro anche gli indicatori di direzione. Ovviamente nelle intenzioni dei disegnatori che avevano collaborato allo studio delle modifiche da attuare sulla carrozzeria della popolare mini per poter realizzare quella della sua versione a tre volumi l'adozione di tale vistosa calandra era stata motivata dalla necessità di conferirle un aspetto più ed imponente e classico rispetto a quello che contraddistingueva la scocca originale, che era in effetti caratterizzata da un disegno molto più moderno e meno vistoso. La diversa sagoma di tale calandra, che era caratterizzata dall'avere una forma a "radiatore" che ricordava volutamente quella prerogativa delle grosse calandre in dotazione ad alcuni contemporanei lussuosi modelli prodotti dalla casa automobilistica britannica Bentley, e che quindi si sviluppava verticalmente, anzichè orizzontalmente. aveva richiesto ovviamente la modifica della sagoma del cofano del vano motore, che dunque appariva anch'esso ben diverso rispetto a quello montato sulla versione normale della Mini.

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