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"L'Italia è pronta alla terza guerra mondiale?"

Nel contesto attuale di crescenti tensioni globali e crisi regionali, l'Italia si trova ad affrontare la questione della propria preparazione militare, oltre alle dinamiche economiche europee e globali con sfide rilevanti come la dipendenza energetica, l’incertezza geopolitica e un debito pubblico considerevole. Il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) 2024-2026 mette in evidenza sforzi concreti per modernizzare le forze armate e garantire una maggiore autosufficienza in termini di approvvigionamenti e difesa. Tuttavia, il livello di preparazione rispetto alle principali potenze mondiali resta una sfida, soprattutto in termini di motivazione del personale e di adeguatezza tecnologica. Nonostante l'ammodernamento, rimangono infatti alcune criticità, come una percezione - fornita per troppi anni - del servizio militare come mero "posto di lavoro" che rischia di distrarre uomini e donne dalla centralità della difesa nazionale. Grazie all’appartenenza alla NATO e all'UE, l’Italia può contare su una solida rete di alleanze internazionali che garantiscono protezione e collaborazione in caso di conflitto? Nei precedenti conflitti mondiali qual è stata la condizione di partenza? Con i giusti investimenti e una visione chiara, il Paese può evitare di essere colto impreparato? L'opinione pubblica, in tempi di guerra ibrida e "dell'informazione", può trasformarsi in risorsa positiva piuttosto che vulnerabilità? Ne discuteremo venerdì 4 ottobre alle 21.00 assieme al generale Giuseppe Morabito (membro del direttorio della NATO Defence College Foundation) e lo storico Paolo Palumbo.

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