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Esperienze di preMorte | Near Death Experience...E Rianimazione

In fase di morte attiva, come durante un arresto cardiorespiratorio o un grave trauma, il sistema nervoso umano può generare esperienze estremamente vivide e memorabili in caso di efficace resuscitazione. Si tratta di visioni e sensazioni trasformative, che hanno cambiato la vita di chi le ha sperimentate. Per questo le esperienze di pre-morte, conosciute anche come near death experiences (NDE) o transcendent recalled experiences of death, sono state per lungo tempo associate a cause metafisiche o soprannaturali. Tuttavia, gli sviluppi recenti nella ricerca scientifica indicano che queste esperienze hanno una base neurofisiologica, rendendole spiegabili attraverso il metodo scientifico, NELL'AMBITO DELLA SCIENZA DELLA COSCIENZA. Uno dei meccanismi proposti per spiegare le NDE è la cosiddetta "electrical surge" o un intenso aumento dell'attività elettrica cerebrale, che si verifica poco prima che l'elettroencefalogramma diventi piatto. Questo fenomeno è stato osservato nei ratti, dove si è notato un improvviso aumento dell'attività elettrica nel cervello subito dopo l'arresto cardiorespiratorio e in pazienti più o meno neurologicamente intatti in cui per vari motivi si era arrvati al punto di dover sospendere i supporti vitali. Uno degli studi più rilevanti su questo tema è stato condotto dal Dr. Sam Parnia, specialista in rianimazione e ricerche su esperienze di pre-morte. Il suo lavoro ha esplorato la persistenza di attività cerebrale e coscienza in persone rianimate dopo un arresto cardiaco intra ed extraospedaliero. I suoi studi suggeriscono che una certa forma di consapevolezza e attività cerebrale può persistere fino a 60 minuti in condizioni di arresto cardiaco e concomitanti manovre rianimatorie. Questo potrebbe spiegare le dettagliate esperienze riportate da chi è stato vicino alla morte e successivamente rianimato.