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Il mastino del Castello di Andraz 3 дня назад


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Il mastino del Castello di Andraz

  / strava   del 21/08/24 riprese GoPro H11 e S24U. Nei miei tre passaggi, nell'ultimo anno, al Castello di Andraz per la Strada de la Vena, sono stato assalito da un aggressivo pitbull, che il suo stolido padrone definisce buono e tranquillo. Premessa, oggi avevo una sola camera al petto indirizzata verso l'avanti e quindi, la mia saggia e valente guida, per testimoniare il probabile attacco della bestia feroce doveva necessariamente stare davanti, ciò che a malincuore il mio generoso stuntman ha accettato di fare. Grazie alla sua abnegazione, coraggio e molta fortuna, ne è uscito indenne. L'ho premiato facendogli rivedere, subito dopo esserci messi debitamente in salvo, la scena rischiosa a cui si era sottoposto pur di apparire nei titoli di coda del prossimo video. Comunque, al di là dello scampato pericolo, è stato un giro magnifico, forse il più vario e divertente di queste valli. La Strada de la Vena è stata la via di comunicazione che per vari secoli ha unito la miniera del Fursil, sopra Colle S. Lucia, al Falzarego e all'Alta Badia dove c'erano i forni fusori per l'estrazione del ferro, tra i maggiori clienti l'Arsenale della Serenissima. Attualmente il primo tratto è interessato da alcune frane, pertanto la si deve prendere a Ru, oltre l'inizio storico. Non riesco a capacitarmi come potessero trasportare carichi così pesanti su una via che è difficoltosa anche per nostre moderne biciclette! Le caratteristiche precipue di questo magnifico percorso sono la varietà sia di panorami e valli che si incontrano ma anche i continui saliscendi che rendono la guida impegnativa ma anche estremamente divertente. Si passa da larghe vedute sulle sottostanti vallate o sulle cime orgogliose che coronano lo sguardo, a tratti nel fitto bosco buio e incombente, si attraversano rigagnoli e torrenti su ponti sicuri, si attraversano fattorie e paesetti di poche case semivuote, bisogna superare con attenzione una frana che nessuno intende sistemare, ci si può fermare in un maso a bere yogurt di capra o a comprare il formaggio di malga, si può scendere lungo il percorso dell'orso, si può planare sull'incantevole centro storico di Col S. Lucia che domina la Val Fiorentina, si può fermarsi davanti a una delle tante edicole o crocifissi sparsi un po' ovunque, infine si può immergersi in una natura spettacolare che né l'uomo né Vaia né il bostrico tipografo hanno distrutto ma solo parzialmente sfregiato. Sono sicuro che saprà rigenerarsi nei tempi lunghi che gli umani non amano.

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