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Avifauna Italiana. 11. Lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus). 2 месяца назад


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Avifauna Italiana. 11. Lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus).

Il dimorfismo sessuale in questo Podicipedide è praticamente inesistente, mentre l’abito riproduttivo è molto più appariscente di quello autunno-invernale e i giovani si riconoscono per le striature nere ai lati del capo e del collo, tipiche dell’abito da pulcino, che perderanno via via entro l’inverno. Nel corso degli ultimi 50 anni lo Svasso maggiore ha fatto registrare una fase di espansione e incremento che lo ha portato a colonizzare gran parte dell’Italia, anche se negli ultimi tempi le popolazioni si sono stabilizzate o evidenziano locali decrementi. Nidifica preferibilmente in specchi d’acqua dolce bordati da vegetazione palustre, di solito a meno di 400 m di quota, anche se sulle Alpi ha nidificato fino a 1500 m. Anche se vengono preferite le zone umide ricche di canneti e tifeti, alcune coppie si adattano a nidificare anche in zone antropizzate, come insenature e piccoli porti. In primavera gli svassi si fanno ammirare nella loro specialità, la danza sincronizzata che vede maschio e femmina fronteggiarsi e ripetere in modo ipnotico gli stessi movimenti ritualizzati del capo, per poi terminare con l’esibizione più spettacolare, la “danza del pinguino”. La costruzione del nido, simile a una piattaforma galleggiante ancorata o appoggiata alla vegetazione palustre, inizia generalmente a fine marzo, quando le coppie si isolano o formano colonie più o meno numerose, mentre le deposizioni sono concentrate tra metà aprile e giugno. La covata è composta più di frequente da 3-4 uova, che vengono incubate da entrambi i genitori per 25-31 giorni. I pulcini hanno testa e collo pesantemente striati di scuro e poco dopo la schiusa sono in grado di entrare in acqua, iniziando a seguire i genitori e a richiedere insistentemente il cibo con pigolii. A loro volta i genitori hanno la singolare abitudine di trasportare i pulcini tra le piume del dorso, comportamento comune ad altre specie della famiglia. I giovani sono in grado di catturare le prede a 8 settimane di vita ma dipenderanno ancora dai genitori per altre 2-3 settimane, quando inizieranno a diventare abili al volo. Si ciba prevalentemente di pesci, lunghi fino a circa 20 centimetri, che cattura con il becco a forma di pugnale dopo averli inseguiti sott’acqua grazie alle zampe arretrate e ai piedi lobati che gli conferiscono una perfetta propulsione durante il nuoto. La dieta viene integrata con insetti, crostacei, molluschi e larve di anfibi. I movimenti migratori degli individui originari dell’Europa centrale e settentrionale sono più evidenti tra metà agosto-metà dicembre e tra marzo-metà aprile. La popolazione svernante varia annualmente tra 20.000-30.000 individui, concentrati soprattutto sui grandi laghi lombardi (per es. Lago di Garda, Lago Maggiore), in Umbria sul Lago Trasimeno e in Puglia nei laghi di Lesina e Varano. Great Crested Grebe breeds across much of the Italian Peninsula, as well as in Sardinia and Sicily, but it is more widespread and common in the inner Po Plain, in the central and southern Apennines and in Sicily, where the first nesting occurrence was reported as recently as the mid-1980s. The Italian population increase began in the late 1970s, intensified between the late 1980s and the early 1990s, but then levelled off or even declined slightly in some areas, especially since 2000. Resident and migrant breeder, breeds in a wide range of eutrophic water bodies, natural or artificial, with both open areas and stands of emergent vegetation (Phragmites, Typha etc.), and occasional nesting in slow-flowing rivers and channels, brackish ponds, un-vegetated reservoirs and very small ponds, also in urban areas. More common in lowlands up to 300 m and only occasional breeding up to c. 1,500 m in the Alps. Regular migrant and winter visitor. Winter numbers ranged between c. 20,000 and 30,000 birds, with a slight positive overall trend since 2000. Winter range includes both coastal and inland waters in the Peninsula and in the major islands, with a more uniform distribution and highest numbers along the Northern Adriatic coasts, in the inner Po Plain, mid-Tyrrhenian and inland Central Italy.

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