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Abbiamo incontrato un uomo con il corpo completamente paralizzato dalla SLA e siamo entrati nel suo mondo grazie a uno speciale computer oculare, che trasforma i movimenti dei suoi occhi in parole. "Di famiglia molto semplice e numerosa: padre, madre e otto figli, ho imparato ad arrangiarmi fin da ragazzino. La mia vita semplice, ricca di una quotidianità piena di affetti, di fatica e di soddisfazioni. Aspettavo la pensione per dedicarmi ai miei nipotini, alle passeggiate, a mia moglie e alla pittura." Ma un giorno Giuseppe si scontra con i primi sintomi. Si accorge che il piede destro, ogni tanto, gli striscia sull'asfalto; deve fare attenzione a non inciampare. "“Mah sarà un po’ di stanchezza” si è detto “meglio che mi riposi un po’”. Ma una volta terminati gli accertamenti, tutte le visite emettono la sentenza: “lei è affetto da SLA, lei è invalido al 100 per 100.” Prigioniero del suo corpo, dopo la diagnosi Pippo non vuole più vivere. Circondato dall'affetto dei familiari e di sua moglie Anna, oggi è accudito giorno e notte dal personale de "La Meridiana", una cooperativa che offre assistenza ai malati di Alzheimer, Stato Vegetativo, Minima Coscienza, SLA e dal 2014 anche lo stadio terminale. È stato lì che Pippo grazie ad un tracciatore ottico, ha scoperto il "dono" che ha riacceso la sua esistenza. "Ho accettato la realtà. Iniziare a scrivere e addirittura pubblicare un libro mi ha fatto ritrovare la speranza, la voglia di vivere. Parola dopo parola riesco a comporre una frase e allenandomi diventavo sempre più sciolto. Era come uscire dal carcere, essere libero di poter andare, di poter finalmente volare." Sguardo dopo sguardo Pippo ha scritto il libro "Ci vediamo fra cent'anni", e nella giornata mondiale della SLA, oggi le sue parole assumono un significato ancora più importante. È un dialogo duro e sincero con la sclerosi laterale amiotrofica, una cura per lo spirito, un messaggio universale di speranza per tutti coloro che sono alla ricerca del vero senso delle cose. "Ancora non lo sa questa brutta stronza malattia che da oggi ho deciso di combatterla".