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CAPELLI, dipinti e sculture | ARCO Madrid 2020, la fiera d'arte contemporanea in Spagna 4 года назад


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CAPELLI, dipinti e sculture | ARCO Madrid 2020, la fiera d'arte contemporanea in Spagna

Seguimi sui social e sul mio blog: Art and the Cities è il mio blog personale e canale Youtube di arte e viaggi. O meglio di viaggi d'arte. Non vi parlo solo di storia dell'arte ma anche di viaggi, musei, gallerie, mercato dell'arte, storie d'amore, libri, mostre e tanto altro. » blog: https://artandthecities.com/ » instagram:   / artnthecities   A presto, Clelia ---------- Oggi vi porto in giro con me per una delle più importanti fiere d’arte contemporanea internazionali: ARCO Madrid 2020! Per la seconda volta anche quest’anno mi sono ritrovata in questa splendida città per partecipare alla fiera e ai numerosi eventi che vengono organizzati in quest’occasione. La prima edizione di ARCO è nata negli anni 80 dall’idea di una gallerista. La sua intenzione era quella di riunire insieme non solo gallerie spagnole ma anche di altri parti del mondo, in particolare latino-americane. E da allora questa è la caratteristica principale di questa fiera che è cresciuta con alti e bassi. Ed è tornata ad essere dal 2015 una delle mete europee più gettonate in tema arte contemporanea. Quest’anno ci sono più di 200 gallerie da tutto il mondo. La maggior parte sono incluse nel programma generale, mentre una quarantina fanno parte di quelli che vengono definiti i “programmi curatoriali”. Tutte espongono dipinti, sculture, installazioni, fotografia, video, disegni o stampe. Io mi ci perdo sempre dentro, impiegando ore fra gli stand delle gallerie che sono qui per vendere le loro opere. La soluzione ideale secondo me è usare la mappa cartacea che viene data all’ingresso. Quest’anno alla sezione principale stanno partecipando tutte le gallerie selezionate dal Comitato senza troppe limitazioni nel numero di artisti esposti. Però una trentina hanno deciso di dedicare il loro stand ad un solo artista o ad un paio. Una scelta rischiosa, ma che spesso premia come ad esempio per la galleria svedese Forsblom che ha portato solo opere di Ai WeiWei. Tutte a tema zodiaco cinese, ovviamente la mia preferita è il mio segno che ho scoperto essere il cavallo, perché dipende dall’anno in cui si è nati. La parte che a me entusiasma sempre di più sono I programmi curatoriali che qui si dividono in 3 categorie. Gli stand delle gallerie che partecipano al progetto curatoriale sono in sezioni distaccate della fiera ma sempre all'interno dei due giganteschi padiglioni. La prima sezione è Dialogues: dove le gallerie espongono solo due artisti ciascuna che tra di loro devono dialogare. Si basa infatti sull’idea che un dialogo sia fatto non solo di affermazione di se stessi ma anche di ascolto. Una sfida al non predominare di un singolo. I lavori che hanno saputo dialogare meglio secondo me sono quelli di Francisco Copello e Francisca Benitez per la galleria Die ECke Arte di Santiago del Cile. La seconda sezione tra i programmi curatoriali è Opening. Lo scopo in quest'area è quello di presentare artisti emergenti. Mi ha colpito moltissimo che dei 37 artisti presentati 19 fossero donne. Ma anche che i curatori abbiano dato spazio ad artisti provenienti davvero da quasi tutto il mondo: Europa, Africa e America. La parola d'ordine di questa sezione è cambiamento. Ciò che accomuna tutti gli artisti infatti è un forte desiderio di cambiamento. Qui stupende le opere di mamhod kaled & Yazan El Zubi della galleria Gypsum del Cairo. La terza ed ultima sezione è dedicata a uno degli artisti cubani che ha cambiato la storia dell'arte contemporanea: Felix Gonzalez-Torres. La scelta dei curatori è stata super interessante: hanno messo insieme gli artisti influenzati da Torres e non le sue opere. Il titolo è “It’s Just a matter of time” che significa è solo una questione di tempo e fa riferimento al tema principale di molti dei lavori di Torres: la consumazione progressiva che porta alla fine, alla morte. Quello che a me piace di ARCO Madrid è avere appunto la possibilità di respirare un’aria un po’ diversa da quella italiana, londinese o svizzera. Infatti una caratteristica di questa fiera è quella di ritrovare alcune gallerie che sono presenti anche ad Art Basel o Frieze ma soprattutto di scoprirne di completamente nuove. Il motivo per cui sta diventando una tradizione per me è per cui vengo ogni anno è il taglio esclusivamente spagnolo o latino americano. Tutto questo si aggiunge al classico programma internazionale e ai numerosi premi che vengono ogni anno assegnati. Quest’anno mi hanno colpito moltissimo le opere di Nora Aurrekoetxea vincitrici del premio Comunidad de Madrid. Sono state realizzate con capelli di scarto per sottolineare l’importanza antropologica di queste elemento in numerose culture. Un elemento che ci caratterizza come persone ma che evolve con il tempo e cambia con noi. ---- Musica del video: Josh Woodward, Big Disco Ball

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