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Futuro della caccia in provincia di Belluno col nuovo piano faunistico venatorio - la sintesi 2 года назад


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Futuro della caccia in provincia di Belluno col nuovo piano faunistico venatorio - la sintesi

Il futuro della caccia in provincia di Belluno dopo l’approvazione del piano faunistico venatorio regionale - Sabato 23 aprile a Caccia Pesca Natura - Longarone Franco De Bon, Consigliere provinciale delegato caccia e pesca Il piano faunistico venatorio regionale è lo strumento di pianificazione del territorio in cui questo viene diviso in aree protette, riserve alpine di caccia, oasi, zone di divieto alla caccia e parchi. All’interno di questa organizzazione territoriale ci sono i comprensori alpini che in provincia di Belluno si chiamano riserve alpine di caccia sulla base delle consuetudini e delle tradizioni locali. Paolo Pagnani, funzionario tecnico della regione del Veneto - Unità organizzativa coordinamento territoriale delle sedi di Treviso e di Belluno È stato adottato nelle scorse settimane il nuovo piano faunistico-venatorio della regione del Veneto, legge regionale 2 del 2022, ed è l’occasione per iniziare a mettere in piedi tutte le attività operative di questo piano, dalle nomine dai comitati amministrativi di comprensori alpini e ambiti di caccia a tutte le varie attività che sono legate al Piano. Quindi l’istituzione di zone di tutela della fauna, zone di gestione della fauna selvatica, l’attività di individuazione di problematiche particolari come, ad esempio, il caso del cinghiale o altre tipologie di intervento. Diego Donazzolo, Presidente Confagricoltura Belluno in rappresentanza degli agricoltori In questo è stato presentato il piano faunistico-venatorio, approvato dalla regione e siamo alla manifestazione di caccia pesca natura di Longarone. Io sono qui in rappresentanza delle organizzazioni agricole, e sono qui per lanciare un grido d’allarme per quanto riguarda la gestione di questo territorio, al territorio della provincia di Belluno. Come dico sempre ci vuole più collaborazione fra chi deve gestire il territorio, che sono gli agricoltori, e gli allevatori di questi territori, che ormai sono esasperati per quello che sta accadendo sulle nostre campagne. Luiberto Croce, Associazione Italia Nostra - Belluno Abbiamo ringraziato l’assessore De Bon per averci invitato a questa manifestazione per dare il senso del nostro ruolo nella Provincia di Belluno. In particolare, abbiamo parlato del problema del degrado dell’ambiente bellunese che purtroppo si sta creando in modi sempre più non corretti e che preoccupano sostanzialmente. Questo è in relazione anche al problema della caccia, quindi al problema faunistico dove vediamo degli squilibri esistenti, che sono dati da un problema sostanziale: il poco territorio che c’è a disposizione della fauna selvatica per la presenza dell’uomo che ovviamente ha realizzato le sue opere. Che ovviamente sia in agricoltura che in altre situazioni come il turismo, il vivere nel territorio e che chiaramente hanno provocato dei problemi nel numero degli animali presenti nel territorio. Paolo Zanetti, Coordinatore dei distretti venatori della Provincia di Belluno La caccia in Provincia di Belluno viene effettuata come caccia di selezione, cioè un prelievo nazionale fondato su censimenti, su piani di abbattimento rigorosi che sono approvati dall’ISPRA che è l’Ente di Stato che scientificamente valida gli interventi sull’ambiente. Caccia senza ambiente integro, caccia senza ricchezza di patrimonio faunistico non può esistere, quindi sono molti i punti di contatto con il mondo ambientalista. Cristiano Corazzari, Assessore Caccia e Pesca Regione del Veneto Prima di tutto bisogna comunicare bene e far passare un messaggio corretto di ciò che è la caccia, il mondo venatorio, rispetto al tema della gestione ambientale, alla gestione faunistica, della presenza attiva e utile dell'uomo sul territorio e per l’ambiente. Si parla sempre di sostenibilità, spesso ci si riempie la bocca di questo termine senza poi avere ben presente di come si traduca nella concretezza. Laddove non c'è la presenza attiva dell'uomo e parliamo della caccia, così come della pesca e di tutto il mondo dell'ambiente. Dove non c'è una presenza attiva e costante dell'uomo, non si va nella direzione della naturalità, dell’equilibrio ambientale, dell’ambiente della natura e della fauna incontaminata. Al contrario stiamo assistendo purtroppo sempre più, anche per motivi demografici sociali, ad una situazione di abbandono e degrado che va assolutamente nella direzione opposta rispetto invece a quei concetti che sono quegli obiettivi a cui tutti noi vogliamo tendere. Il piano è sicuramente un piano di coordinamento regionale, però ricordiamo che la provincia di Belluno ha una autonomia che assolutamente abbiamo voluto, e rispetto alla quale c'è questo rapporto di collaborazione e di dialogo. Perché siamo convinti anche noi che il principio della sussidiarietà, in particolar modo per la provincia di Belluno, sia un principio sacrosanto, utile, indispensabile per dare un'attuazione efficace anche della programmazione regionale. Segui su: https://forum.caccia-pesca-natura.it/

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